Alcuni dei ricercatori e professori dell’Università degli studi di Brescia e del Consorzio INSTM hanno recentemente pubblicato due studi di rilievo nel contesto del progetto Tech4Lib, focalizzati sul recupero dei metalli preziosi dalle batterie al litio esauste. Questi studi offrono un contributo significativo allo sviluppo di soluzioni sostenibili per la gestione delle batterie e il riciclo di risorse strategiche, affrontando una delle sfide più urgenti della transizione ecologica.
Il primo studio, pubblicato sulla rivista RSC Sustainability e intitolato “Thermal approaches based on microwaves to recover lithium from spent lithium-ion batteries“, esplora l’utilizzo delle microonde per il recupero del litio dalle batterie al litio-cobalto (LCO). L’approccio proposto combina l’uso di microonde con materiali magnetici e a base di carbonio presenti nella black mass, ottenendo un tasso di recupero superiore all’80% in soli 5 minuti. Questa innovativa tecnica riduce significativamente il consumo energetico, eliminando alcuni passaggi pre-trattamento tipicamente energivori, rendendo il processo più semplice ed efficiente rispetto ai metodi tradizionali. Si tratta di un importante passo avanti verso un’economia circolare e il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG), con un focus su produzione e consumo responsabili. L’articolo è disponibile al seguente link.
Il secondo studio, pubblicato sulla rivista Energy Storage Materials con il titolo “Recovery of NMC-lithium battery black mass by microwave heating processes” si concentra sul recupero di litio, cobalto e manganese da batterie al nichel-manganese-cobalto (NMC), attraverso un trattamento termochimico assistito da microonde. Grazie alla capacità del carbonio di assorbire energia a microonde, le reazioni chimiche vengono accelerate, consentendo un tasso di recupero del litio superiore al 90% e dell’87% per il manganese. Questo metodo innovativo non solo semplifica il processo eliminando la necessità di separare materiali anodici e catodici, ma riduce anche notevolmente il fabbisogno energetico rispetto ai metodi convenzionali, segnando un significativo passo avanti verso un riciclo più efficiente e sostenibile delle risorse.L’articolo è disponibile al seguente link.
Inoltre, il brevetto legato a questa tecnologia è stato selezionato tra i cinque migliori brevetti italiani prodotti da Centri di ricerca e Università nell’edizione 2023 dell’ “Intellectual Property Award” di NETVAL. Questo riconoscimento evidenzia il potenziale del metodo brevettato per contribuire in modo significativo alla sostenibilità del settore. La finale del premio si terrà nel mese di ottobre.
Questi studi e il brevetto associato dimostrano come l’Università di Brescia sia in prima linea nel promuovere tecnologie sostenibili, con il potenziale di rivoluzionare il riciclo delle batterie e contribuire in maniera significativa alla riduzione dell’impatto ambientale.