C’è un tema in Italia di fondamentale rilievo per un’innovazione sostenibile: è quello relativo al ruolo sempre più rilevante di eco materiali, materie prime critiche e materiali innovativi in sostituzione alle materie prime. La Professoressa Elza Bontempi, esperta di riciclo ed eco-materiali e coordinatrice del progetto Tech4Lib, ha offerto un’analisi approfondita su questo argomento nella video intervista a Open Innovation di Regione Lombardia.
Elza Bontempi è docente di Fondamenti Chimici delle Tecnologie presso l’Università degli Studi di Brescia, responsabile delle attività di sviluppo sostenibile del consorzio INSTM e referente scientifico per l’economia circolare per il Lombardy Energy Cleantech Cluster. Tra i numerosi riconoscimenti, Bontempi è stata inclusa tra i World’s Top 2% Scientists dal 2021 al 2023 e ha vinto l’ENERGY GLOBE AWARD nazionale nel 2020.
1. Perché i materiali critici e materiali innovativi oggi sono strategici per una crescita sostenibile?
La Prof.ssa Bontempi ha spiegato che il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Unione Europea nei prossimi anni dipende fortemente dall’adozione di materiali innovativi che utilizzano risorse rinnovabili e il loro riciclo. Con l’esponenziale aumento dei bisogni e dei rischi che ne conseguono, la pressione sulle risorse naturali non rinnovabili crescerà. In particolare, l’Unione Europea ha fissato traguardi molto ambiziosi per il Green Deal europeo, mirati alla riduzione dei gas serra. Il Critical Raw Materials Act sottolinea l’importanza di un approvvigionamento sostenibile dei materiali critici e mira a portare il riciclo di queste materie al 25% entro il 2030.
2. Su quali materiali si concentra e quali soluzioni propone il progetto AMELIE finanziato dal PNRR?
Il PNRR mira a una transizione verso un’economia circolare e il progetto AMELIE si concentra sul recupero delle batterie agli ioni di litio. Questo progetto si occupa quindi del riciclo di quest’ultimo ma anche del cobalto, nichel e manganese. Attualmente, i tassi di riciclo del litio variano dall’1% al 5%, ma la nuova normativa europea prevede che entro il 2030 questi tassi salgano al 70%. Si stima che entro il 2030 il fabbisogno di litio e cobalto sarà soddisfatto solo per metà dalle miniere esistenti, rendendo il loro riciclo essenziale.
3. Quali altre tecnologie e materiali innovativi ha studiato con il suo team?
La Professoressa Bontempi ha lavorato principalmente sul riciclo dei rifiuti della termovalorizzazione. In particolare, con il progetto COSMOS, sono stati creati materiali innovativi partendo da scarti tossici che una volta stabilizzati hanno potuto essere riutilizzati come riempitivi. Grazie a questo progetto è stato vinto il premio EIT raw materials. Attualmente, sta lavorando a un nuovo progetto riguardante il recupero di biomasse dopo la termovalorizzazione come i fanghi di depurazione o le biomasse ad esempio prodotte da pollame che contengono materie prime critiche come il fosforo.
4. Davanti a queste sfide, come si colloca la Lombardia e quali sono le difficoltà da superare in Italia?
La Lombardia si distingue per la sua virtuosità nell’innovazione dei materiali e per le solide basi di ricerca e istituzioni di alto livello. Tuttavia, è necessario sviluppare infrastrutture adeguate per il riciclo dei materiali a fine vita. In Italia, manca ancora una piena consapevolezza dell’importanza dei materiali critici a livello istituzionale, nonostante l’istituzione di un tavolo nazionale. A differenza dell’Unione Europea, il Piano Nazionale Integrato Agricoltura e Clima (PINIAC) non distingue tra materie prime critiche e quelle critico-strategiche, elemento che potrebbe migliorare la pianificazione e l’approvvigionamento sostenibile.
Guarda l’intervista completa al link: Elza Bontempi (Università Brescia): “Ecomateriali centrali per l’innovazione sostenibile” (youtube.com)