La Professoressa Elza Bontempi, Docente di Fondamenti Chimici delle Tecnologie dell’Università degli Studi di Brescia, è stata recentemente ospite del programma televisivo “Casa Italia” della Rai per discutere dei costi ambientali legati all’estrazione delle terre rare. Nell’intervista, Bontempi ha evidenziato i gravi impatti ambientali causati da questa attività, tra cui le emissioni gassose, l’utilizzo del suolo, le risorse idriche impiegate e i rifiuti nocivi che vengono prodotte durante tutto il processo.
Uno degli esempi più significativi è l’estrazione del litio, fondamentale per le batterie dei dispositivi elettronici. Il litio viene estratto sia dai minerali che dalle salamoie, laghi salati, e per raccoglierlo è necessario far evaporare l’acqua che lascia dietro di sé una concentrazione sempre maggiore di sali. La Professoressa Bontempi ha sottolineato che per ottenere una tonnellata di litio sono necessarie ben 750 tonnellate di salamoie. Questo processo comporta un enorme consumo di risorse idriche, come dimostrato in Cile, dove circa il 60% di queste risorse è destinato all’industria mineraria.
La Commissione Europea ha recentemente adottato delle misure per aumentare la disponibilità di terre rare, compreso il “Critical Raw Materials Act” emanato a maggio. Questa direttiva mira a incrementare il riciclo delle materie prime all’interno dell’Unione Europea, puntando a soddisfare almeno il 10% della domanda europea con materiali riciclati, a migliorare il processing delle risorse fino al 40%, e a raggiungere un tasso di riciclo del 25% entro il 2023. La professoressa Bontempi ha concluso l’intervista sottolineando l’importanza di tali iniziative per ridurre l’impatto ambientale e migliorare la sostenibilità delle risorse minerarie.
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